Cappotto termico: interno o esterno — costi, vantaggi
Il cappotto termico, interno o esterno, è una soluzione per migliorare l’efficienza energetica degli edifici riducendo la dispersione di calore in inverno e il surriscaldamento in estate. La scelta tra interno ed esterno dipende da fattori come costi, spazio, vincoli architettonici e obiettivi di isolamento.
- Cappotto interno: ideale per edifici con vincoli storici o condomini dove non si può intervenire sulla facciata. Offre costi più contenuti (35-80 €/m²) ma riduce lo spazio interno e può favorire condensa se non progettato bene.
- Cappotto esterno: più efficace nel ridurre ponti termici e proteggere la struttura. Preserva lo spazio abitabile, ma i costi sono più alti (50-100 €/m²) e richiede autorizzazioni.
Confronto rapido
| Aspetto | Cappotto Interno | Cappotto Esterno |
|---|---|---|
| Costo | 35-80 €/m² | 50-100 €/m² |
| Spazio abitabile | Ridotto | Inalterato |
| Efficienza termica | Minore | Maggiore |
| Rischio condensa | Elevato | Molto basso |
| Durata | Media | Lunga (40-50 anni) |
| Vincoli | Nessuno | Richiede permessi |
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Confronto cappotto termico interno vs esterno: costi, efficienza e caratteristiche
Isolamento Termico Interno: Come Funziona
Il cappotto termico interno prevede l’applicazione di materiali isolanti sulle superfici interne delle pareti esterne di un edificio. Questo sistema crea una barriera che limita il trasferimento di calore: in molti edifici esistenti, oltre il 50% delle dispersioni termiche avviene attraverso le pareti esterne, ma un isolamento interno ben eseguito può ridurre queste perdite di circa tre volte [6].
La chiave del sistema sta nell’ermeticità e nella gestione dell’umidità. È fondamentale evitare che l’aria calda e umida degli ambienti interni raggiunga l’area dietro l’isolamento, dove potrebbe condensarsi a contatto con una parete fredda, causando problemi strutturali. Per prevenire questo rischio, si utilizzano barriere al vapore efficaci o materiali capillari attivi, capaci di assorbire e rilasciare l’umidità verso l’interno [6].
Vediamo ora come avviene l’installazione e quali materiali sono più comuni.
Processo di Installazione e Applicazioni Comuni
L’installazione richiede una preparazione accurata: è necessario verificare che le superfici siano asciutte e riparare eventuali infiltrazioni prima di procedere. I pannelli isolanti vengono fissati con adesivi distribuiti su tutta la superficie, per evitare vuoti d’aria, e spesso rinforzati con fissaggi meccanici [6].
Questo tipo di isolamento è particolarmente indicato per edifici storici o condomini dove non è possibile intervenire sulla facciata esterna.
Un aspetto delicato riguarda i ponti termici, ovvero i punti di connessione tra soffitti, pavimenti e pareti divisorie. Per garantire continuità termica, si applicano strati di isolamento di raccordo (20–25 mm di spessore, estesi per 30–50 cm) [6].
Materiali e Metodi di Applicazione
I materiali più utilizzati per l’isolamento interno includono pannelli sintetici, minerali e naturali. Ecco alcune opzioni comuni:
- Pannelli sintetici: come l’EPS, talvolta arricchito con grafite per migliorare le prestazioni.
- Materiali minerali: come lana di roccia e lana di vetro.
- Materiali naturali: come sughero e fibra di legno.
Lo spessore consigliato per questi sistemi varia generalmente tra 40 mm e 120 mm. Tuttavia, i materiali nanotecnologici sono in grado di offrire le stesse prestazioni di 6 cm di EPS con appena 10 mm di spessore [1][6].
| Tipo di Materiale | Spessore Comune | Caratteristica Principale |
|---|---|---|
| Pannelli Standard (EPS, Lana di Roccia) | 40–120 mm | Economici e ampiamente utilizzati |
| Materiali Capillari Attivi | 40–80 mm | Gestiscono l’umidità senza necessità di barriere al vapore |
| Materiali Nanotecnologici | ~10 mm | Alte prestazioni con un ingombro ridotto |
| Lana di Roccia | Variabile (es. 120 mm) | Ottimo isolamento termico e acustico |
La scelta del materiale dipende dalle esigenze specifiche dell’edificio, ma anche dall’impatto che l’isolamento avrà sullo spazio interno.
Effetto sullo Spazio Interno
L’aggiunta di materiali isolanti all’interno comporta inevitabilmente una riduzione della superficie abitabile. Per questo motivo, i sistemi a secco con strutture metalliche sono meno indicati in ambienti piccoli, mentre l’applicazione diretta dei pannelli incollati è una soluzione più compatta [5].
Nonostante la perdita di spazio, il vantaggio principale è il miglioramento del comfort abitativo: le superfici interne diventano più calde, riducendo il rischio di condensa e formazione di muffa [6].
Isolamento Termico Esterno: Come Funziona
Il sistema ETICS funziona come una sorta di "coperta" che avvolge l’intera superficie esterna dell’edificio con pannelli isolanti. Questo strato continuo crea una barriera termica che elimina i ponti termici, sfruttando la massa termica delle pareti per accumulare energia e mantenere temperature interne più stabili [9].
Oltre a migliorare l’efficienza energetica, il sistema protegge la struttura dalle intemperie e dagli sbalzi termici, contribuendo a ridurre i consumi per il riscaldamento in inverno e il raffrescamento in estate [1][8]. Un ulteriore vantaggio? Tutti i lavori si svolgono dall’esterno, consentendo agli abitanti di continuare a vivere nell’edificio senza particolari disagi [9]. I costi variano generalmente tra 50 e 100 €/m², a seconda dei materiali scelti e della complessità dell’installazione [1].
Processo di Installazione e Applicazioni Comuni
L’installazione richiede una preparazione accurata. Per iniziare, le pareti esterne devono essere pulite da smog e polvere utilizzando un’idropulitrice ad alta pressione, così da garantire un substrato idoneo per l’adesione [3]. Successivamente, si applica un profilo per bloccare l’umidità ascendente.
I pannelli isolanti vengono fissati con adesivi su una superficie adeguata e ulteriormente ancorati con tasselli meccanici [11][12]. Vengono posizionati dal basso verso l’alto, con giunti sfalsati per una maggiore stabilità. Dopo circa 48 ore, tempo necessario per l’indurimento dell’adesivo, si installano i tasselli meccanici attraverso i pannelli fino alla muratura [10]. Infine, si applica un rasante armato con rete in fibra di vetro e si completa con un intonaco decorativo traspirante a base di silossani [11].
Un esempio concreto: nel 2021, a Valdagno, Alberto dei Fratelli Pellizzari ha gestito un progetto di ristrutturazione che prevedeva un cappotto in lana di roccia da 12 cm. Questo intervento ha garantito un doppio isolamento termico e acustico, con lo spessore calcolato da un termotecnico per accedere ai bonus energetici italiani [3].
Materiali e Metodi di Applicazione
I materiali più comuni per l’isolamento esterno variano in base alle necessità del progetto. Ecco alcune opzioni:
| Tipo di Materiale | Caratteristiche Principali | Applicazioni Comuni |
|---|---|---|
| EPS (Bianco/Grigio) | Leggero, economico, con versioni a grafite per migliori prestazioni | Edifici residenziali e industriali standard [4][1] |
| Lana di Roccia | Ottimo isolamento termico e acustico, resistente al fuoco | Edifici vicini a strade trafficate o con requisiti antincendio [3] |
| Sughero / Fibra di Legno | Naturale, traspirante, rispettoso dell’ambiente | Ristrutturazioni ecologiche e bioedilizia [4][1] |
| PIR / XPS | Alte prestazioni con spessore ridotto | Aree con vincoli di spazio o alta esposizione all’umidità [7] |
| Multipor | Minerale, traspirante, incombustibile | Riqualificazioni termiche di alto livello [1] |
Alberto, tecnico di cantiere dei Fratelli Pellizzari, ha commentato: "Abbiamo scelto un sistema a cappotto con pannelli in lana di roccia, ideale per combinare isolamento termico e acustico" [3].
Grazie a questi materiali e tecniche, l’isolamento esterno rappresenta una soluzione efficace per migliorare il comfort abitativo.
Vantaggi per lo Spazio Interno
A differenza dell’isolamento interno, il cappotto esterno non riduce la superficie abitabile, un aspetto fondamentale per edifici con spazi limitati. Preservare ogni centimetro è particolarmente importante in appartamenti piccoli o in contesti urbani dove lo spazio è prezioso [9].
Questa soluzione protegge anche la muratura dagli agenti atmosferici e dalle variazioni di temperatura, riducendo il rischio di condensa e muffe [1][9]. Come evidenziato da Zero Defects:
"Mentre l’isolamento interno può occupare spazio prezioso, i sistemi di isolamento esterno come l’EIFS non influenzano lo spazio abitativo interno, garantendo un isolamento ottimale e un risparmio di spazio" [9].
Inoltre, il sistema regola l’umidità, prevenendo il contatto tra aria fredda esterna e calore interno, evitando accumuli dannosi.
Isolamento Termico Interno vs Esterno: Confronto Diretto
Analizzando i dettagli tecnici, emergono differenze sostanziali tra i due approcci. L’isolamento esterno crea una barriera uniforme che elimina i ponti termici, rendendo l’edificio meno vulnerabile a problemi come condensa localizzata e muffe. Al contrario, l’isolamento interno, se non progettato con attenzione, può favorire questi fenomeni [1][5][13].
Il cappotto esterno non solo trattiene il calore durante l’inverno, ma limita anche l’ingresso del calore in estate, riducendo il consumo energetico per riscaldamento e raffrescamento [2]. Tuttavia, l’isolamento interno presenta un rischio maggiore di condensazione interstiziale, ossia l’umidità che si accumula tra il materiale isolante e la parete, un problema particolarmente critico in ambienti umidi come i bagni [5].
In termini di durata, un sistema esterno ben realizzato può resistere per 40-50 anni [13]. Uno studio del 2008 condotto da F. Stazi e C. Di Perna su un edificio a Pievetorina (Marche) ha dimostrato che, dopo 20 anni, il cappotto esterno ha ridotto la trasmittanza termica da 1,05 W/m²K a 0,54 W/m²K, mantenendo intatte le sue proprietà termo-igrometriche e meccaniche [16].
Questi dati sottolineano che la scelta tra isolamento interno ed esterno dipende dalle caratteristiche strutturali e climatiche dell’edificio.
Tabella di Confronto
| Aspetto | Isolamento Interno | Isolamento Esterno |
|---|---|---|
| Efficienza Termica | Minore; rischio di ponti termici [5] | Maggiore; barriera uniforme [1][13] |
| Risparmio Energetico | Limitato | Più elevato [16] |
| Costi | €35-80/m² [14][15] | €50-100/m² [1] |
| Tempi di Installazione | Veloci; non richiede ponteggi [15][5] | Più lunghi; richiede ponteggi [15][3] |
| Impatto sullo Spazio | Riduzione di 6-8 cm [15] | Nessuna riduzione interna [13] |
| Benefici Acustici | Miglioramento limitato | Miglioramento più marcato [13][3] |
| Rischio Condensa | Elevato [5] | Molto basso [16] |
| Burocrazia | Nessun permesso necessario [14][15] | Richiede autorizzazioni [14][15] |
"Avere un sistema di isolamento termico esterno riduce la quantità di calore che si disperde dall’interno verso l’esterno" [2].
Quando l’Isolamento Interno Ha Senso
L’isolamento interno diventa una scelta obbligata in presenza di vincoli architettonici, urbanistici o condominiali che impediscono interventi sulla facciata esterna. Questo è il caso di edifici con facciate soggette a norme storiche, artistiche o paesaggistiche, dove l’isolamento esterno non è consentito, rendendo il cappotto interno l’unica soluzione per migliorare l’efficienza energetica [5][17]. In Europa, circa il 26,4% degli edifici esistenti è stato costruito prima del 1945, molti dei quali sono soggetti a restrizioni che rendono impraticabile l’isolamento esterno [17].
"Nella maggior parte dei casi, l’isolamento esterno non è possibile. Tuttavia, l’isolamento interno può spesso rappresentare un’alternativa adeguata." – ScienceDirect [17]
Vediamo quindi i contesti in cui l’isolamento interno rappresenta l’unica opzione praticabile.
Scenari Ideali per l’Isolamento Interno
L’isolamento interno è particolarmente utile per singoli appartamenti situati in condomini, dove è difficile ottenere il consenso unanime necessario per intervenire sulla facciata esterna [5]. A differenza del cappotto esterno, che richiede l’approvazione di tutti i proprietari, l’isolamento interno può essere installato autonomamente su una singola unità abitativa o anche su specifiche stanze.
Questa soluzione è ideale anche per edifici adiacenti ad altre costruzioni o con spazi esterni molto ridotti. Non richiede permessi edilizi complessi né lunghe procedure autorizzative, consentendo di avviare i lavori in tempi brevi [5]. Per ridurre al minimo la perdita di spazio abitabile, è consigliabile utilizzare materiali ad alte prestazioni, come pannelli PIR/XPS o isolanti nanotecnologici [1][7].
Limiti da Considerare
Nonostante i vantaggi, l’isolamento interno presenta alcune limitazioni che è importante tenere in considerazione.
Uno dei principali svantaggi è la perdita di spazio abitabile e la difficoltà nell’eliminare completamente i ponti termici. La presenza di pareti divisorie e solai può interrompere la continuità dell’isolamento, riducendone l’efficacia [5][1].
Un altro aspetto critico è il rischio di condensa interstiziale, particolarmente in ambienti umidi come i bagni [5]. L’umidità che si accumula tra l’isolante e la parete può favorire la formazione di muffe, a meno che non si utilizzino barriere al vapore o materiali traspiranti come fibra di legno, sughero o silicato di calcio [17][5]. Per prevenire questi problemi, è fondamentale effettuare simulazioni igrotermiche conformi agli standard EN 15026 prima dell’installazione [17].
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Quando l’Isolamento Esterno Ha Senso
L’isolamento esterno rappresenta una soluzione ideale quando si ha la possibilità di intervenire liberamente sulla facciata, ottimizzando così l’efficienza energetica dell’edificio. Diversamente dal cappotto interno, questo approccio crea una sorta di "coperta" uniforme attorno all’intera struttura, eliminando completamente i ponti termici e riducendo al minimo le dispersioni di energia [1].
Scenari Ideali per l’Isolamento Esterno
Il cappotto esterno si adatta perfettamente a ville unifamiliari e case indipendenti, dove non ci sono vincoli condominiali e si può lavorare su tutte le pareti perimetrali. È anche la scelta migliore durante ristrutturazioni complete, specialmente quando si punta a migliorare la classe energetica dell’immobile. In molti casi, questo intervento consente di aumentare la classe energetica di almeno due livelli, un requisito spesso necessario per accedere agli incentivi fiscali disponibili in Italia [1].
Un ulteriore vantaggio si manifesta negli edifici abitati: poiché i lavori vengono eseguiti interamente dall’esterno, i residenti possono continuare a vivere nella propria casa senza subire disagi o dover spostare mobili [3]. Inoltre, quando gli spazi interni sono limitati, il cappotto esterno permette di preservare completamente la superficie abitabile, un aspetto fondamentale per mantenere il valore dell’immobile [5].
In contesti specifici, come nelle zone ad alto traffico, l’uso di materiali particolari può offrire benefici aggiuntivi. Ad esempio, la lana di roccia non solo garantisce un ottimo isolamento termico, ma riduce anche l’inquinamento acustico. Come sottolinea Alberto, tecnico di cantiere presso Fratelli Pellizzari:
È stato scelto un sistema a cappotto con pannello in lana di roccia… per la sua duplice funzione di isolamento termico e acustico… necessari in questa abitazione, considerando che si trova vicino a una strada [3].
Vantaggi Principali
Uno dei principali benefici dell’isolamento esterno è la capacità di conservare la massa termica dell’edificio. Le pareti originali continuano ad accumulare calore e a rilasciarlo gradualmente all’interno, contribuendo a mantenere una temperatura stabile e riducendo gli sprechi energetici [9]. Nel clima italiano, questo tipo di isolamento si dimostra particolarmente utile in estate, rallentando l’ingresso del calore solare e mantenendo gli ambienti freschi più a lungo [2].
Inoltre, l’isolamento esterno protegge la facciata originale dagli agenti atmosferici, dalle escursioni termiche e dall’umidità. Questo sistema mantiene le pareti interne più calde, prevenendo così la formazione di condensa e muffe [2]. Studi dimostrano che la sua efficienza si mantiene costante nel tempo, rendendolo una scelta affidabile per migliorare il comfort abitativo e ridurre i consumi [16].
Analisi dei Costi e Incentivi Disponibili
Confronto dei Prezzi
Quando si parla di cappotti termici, i costi possono variare sensibilmente a seconda della soluzione scelta. L’isolamento interno ha un costo che oscilla tra €35 e €80 al metro quadro, mentre quello esterno si colloca in una fascia compresa tra €50 e €100 al metro quadro, in base al materiale utilizzato[1]. La differenza di prezzo è spesso legata a spese aggiuntive per ponteggi, preparazione delle superfici (come lavaggi e applicazione di primer) e finiture esterne[1][3].
Un altro elemento che incide sul costo totale riguarda le modifiche strutturali necessarie: per l’isolamento esterno, potrebbe essere indispensabile allungare i davanzali, spostare le grondaie o persino intervenire sui balconi[1]. Inoltre, materiali come la lana di roccia, nota per le sue proprietà termiche e acustiche, o il sughero naturale, comportano un investimento maggiore rispetto all’EPS standard, ma garantiscono prestazioni di livello superiore[1][3].
Risparmio in Bolletta nel Tempo
Un buon isolamento termico non è solo una scelta ambientale, ma anche un investimento che si ripaga nel tempo. Riducendo la dispersione del calore in inverno e limitando l’ingresso del caldo estivo, si ottiene una casa più confortevole e un risparmio tangibile sui consumi energetici[2].
Il risparmio è particolarmente evidente nei mesi estivi, quando il raffrescamento degli ambienti richiede spesso più energia rispetto al riscaldamento invernale[2]. Inoltre, l’isolamento esterno aiuta a mantenere le pareti interne più calde rispetto alla temperatura esterna, prevenendo problemi come condensa e muffe e contribuendo a preservare la struttura dell’edificio nel lungo periodo[2].
Passiamo ora agli incentivi fiscali disponibili per questo tipo di interventi.
Detrazioni Fiscali e Incentivi Italiani
Per chi decide di migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione, il panorama italiano offre diverse agevolazioni fiscali. Tra queste, il Superbonus per il 2025 consente di ottenere una detrazione del 65% per interventi che migliorano la classe energetica dell’edificio di almeno due livelli[20]. L’Ecobonus, invece, offre detrazioni che vanno dal 50% all’85% per interventi di efficientamento energetico su edifici già esistenti[20]. Il Bonus Casa copre invece interventi di ristrutturazione straordinaria con un’aliquota del 36% (a partire dal 2025) e un limite massimo di spesa di €48.000 per unità immobiliare[20].
Un’altra opzione è rappresentata dal Conto Termico 3.0, attivo dal 25 dicembre 2025. Questo incentivo, gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici), prevede un rimborso diretto invece di una detrazione fiscale[18][20]. I rimborsi vengono generalmente suddivisi in rate annuali da 2 a 5 anni, ma per importi inferiori a €5.000, è possibile ricevere l’intera somma in un’unica soluzione[19].
Per usufruire delle detrazioni, è essenziale notificare l’ENEA tramite una piattaforma online entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori[20]. I pagamenti devono essere effettuati tramite "bonifico parlante" o, per alcuni bonus, con carta di credito o debito[20]. Come riportato da Enel Energia:
È ancora necessario che il progetto di riqualificazione migliori l’edificio di due classi energetiche per essere idoneo all’incentivo [Superbonus].[20]
Conclusione: Come Scegliere tra Isolamento Interno ed Esterno
Decidere tra un cappotto termico interno o esterno dipende da diversi fattori: i vincoli della tua proprietà, il budget a disposizione e i tuoi obiettivi in termini di efficienza energetica.
Se la tua abitazione è soggetta a restrizioni estetiche o condominiali, l’isolamento interno potrebbe essere l’unica soluzione praticabile[5]. È anche una scelta valida quando vuoi contenere i costi e migliorare il comfort di alcune stanze, evitando spese aggiuntive come ponteggi o permessi comunali.
Detto ciò, l’isolamento interno è una soluzione più limitata rispetto a quello esterno. Quest’ultimo, infatti, garantisce prestazioni tecniche superiori: elimina i ponti termici, protegge la struttura dell’edificio e mantiene le pareti interne più calde, riducendo il rischio di condensa e muffe[1][2]. Inoltre, consente di trattenere il calore più a lungo, migliorando il comfort abitativo e riducendo la dispersione verso l’esterno, come sottolineato dagli esperti del settore.
Prima di prendere una decisione definitiva, è fondamentale consultare un termotecnico. Solo un professionista può calcolare con precisione lo spessore necessario (ad esempio, 12 cm di lana di roccia) per soddisfare i requisiti di classe energetica e accedere agli incentivi fiscali disponibili[3]. Non dimenticare di considerare anche l’impatto sugli spazi: l’isolamento interno riduce la metratura utile, mentre quello esterno preserva completamente l’abitabilità degli ambienti[5].
FAQs
Quali sono i vantaggi principali del cappotto termico esterno rispetto a quello interno?
Il cappotto termico esterno presenta diversi vantaggi rispetto a quello interno. Permette di abbassare i consumi energetici e di ridurre le spese per il riscaldamento e il raffrescamento. Questo avviene grazie all’eliminazione dei ponti termici, che migliora l’efficienza complessiva dell’edificio. Inoltre, contribuisce a trattenere il calore all’interno per più tempo, garantendo un maggiore comfort abitativo.
Oltre a migliorare l’efficienza energetica, il cappotto esterno protegge la struttura e la facciata dell’edificio. Questo aiuta a prevenire danni causati da sbalzi termici o dalla formazione di condensa. È anche una scelta più rispettosa dell’ambiente, poiché contribuisce a ridurre le emissioni di CO₂. Non va dimenticato, poi, che offre anche vantaggi in termini di isolamento acustico. Infine, un cappotto esterno può aumentare il valore dell’immobile, rappresentando un investimento che può ripagare nel tempo.
Quando è meglio scegliere un cappotto termico interno?
Il cappotto termico interno rappresenta una soluzione pratica quando non è possibile intervenire sulla facciata esterna di un edificio. Questo è particolarmente utile in contesti come edifici storici o zone soggette a vincoli, dove le normative vietano modifiche che alterino l’aspetto estetico. È una scelta valida anche in aree urbane molto dense, dove lo spazio esterno è limitato, o quando si desidera evitare lavori troppo invasivi per chi vive nell’immobile.
I principali vantaggi includono un miglioramento dell’isolamento termico e acustico senza modificare l’estetica esterna. Inoltre, i lavori possono essere completati in tempi brevi e senza la necessità di sgomberare completamente l’edificio. Tuttavia, è essenziale verificare che le pareti siano sufficientemente spesse per accogliere il materiale isolante. È altrettanto importante prevedere barriere al vapore adeguate, così da prevenire possibili problemi legati all’umidità.
Il cappotto interno si rivela quindi una scelta efficace per edifici storici, interventi in zone con restrizioni estetiche e situazioni in cui si mira a ridurre al minimo i disagi per chi occupa gli spazi.
Quali sono i materiali migliori per l’isolamento termico interno ed esterno?
Quando si parla di isolamento termico, sia interno che esterno, la scelta dei materiali gioca un ruolo chiave. È importante optare per soluzioni che abbiano una bassa conducibilità termica, siano resistenti all’umidità e garantiscano stabilità nel tempo. Questi fattori non solo riducono i ponti termici, ma migliorano anche l’efficienza energetica dell’edificio.
Materiali per l’isolamento interno
Per l’isolamento interno, i materiali più diffusi e apprezzati includono:
- Polistirene espanso grafitato (EPS): Offre eccellenti proprietà isolanti grazie a una conducibilità termica molto bassa, intorno a 0,030 W/m·K. È una scelta versatile e affidabile.
- Poliuretano espanso rigido (PIR): Perfetto per chi cerca un isolamento efficace con spessori ridotti, grazie alla sua elevata capacità isolante (circa 0,022 W/m·K).
- Lana di roccia: Non solo isola termicamente (circa 0,035 W/m·K), ma è anche un ottimo materiale fonoassorbente, ideale per migliorare il comfort acustico.
Materiali per l’isolamento esterno
Per quanto riguarda l’isolamento esterno, le soluzioni più indicate sono:
- Polistirene estruso (XPS): Resistente all’umidità e particolarmente adatto per facciate esposte a condizioni climatiche variabili.
- EPS grafitato: Utilizzato anche nei sistemi a cappotto esterno, garantisce stabilità nel tempo e ottime performance isolanti.
- Lana di roccia: Ideale in contesti urbani, dove è necessario combinare isolamento termico e acustico per un comfort abitativo superiore.
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